Cosa fare, allora?


Oggi molti utilizzano sistemi di depurazione dell'acqua basati su filtri a sedimenti, a carboni attivi e lampade ad ultravioletti. Tali sistemi promettono – e mantengono – di non alterare il contenuto salino dell'acqua. Peccato che questo contenuto salino sia GIÀ GRAVEMENTE ALTERATO dall'inquinamento presente.


I filtri a carboni eliminano il cloro gassoso che l'acqua contiene a scopo disinfettante, e questa è un'azione utile; la lampada ad ultravioletti elimina la carica batterica, che nell'acqua di rete già è assente grazie, appunto, al cloro. Ma in ogni caso questi sistemi, da soli, non garantiscono l'assenza di sostanze tossiche.


Del resto, le stesse analisi eseguite dalle competenti autorità manifestano la presenza di nitrati, nitriti e solfati, per non parlare poi di quello che evitano accuratamente di dirci...


Una soluzione però c'è, e si chiama OSMOSI INVERSA. Il fenomeno dell'osmosi è noto: se si pone una membrana semipermeabile tra due soluzioni acquose diversamente concentrate, si crea una pressione – detta appunto osmotica – che spinge l'acqua attraverso le membrana, per diluire quella più concentrata.


L'osmosi si può invertire: se noi esercitiamo una pressione su una soluzione acquosa, otteniamo il passaggio delle sole molecole di acqua attraverso la membrana, e così la soluzione di partenza ne risulta maggiormente concentrata.


La membrana è caratterizzata da pori aventi un diametro di 0,0001 micron, cosicché consente il passaggio delle sole molecole di acqua. I sali minerali, e a maggior ragione virus e batteri, non riescono ad oltrepassarla.


Il risultato finale? Un'acqua che finalmente è degna della lode di Francesco... Utile, umile, pretiosa et casta! Un'acqua sana, che depura il nostro organismo anziché inquinarlo. Un'acqua veramente oligominerale, capace di catturare e rimuovere le tossine dal nostro corpo.


Ma... perchè l'acqua deve essere oligominerale?


Tutte le cellule del nostro corpo funzionano con il principio dell'osmosi: l'acqua entra in esse attraverso la membrana cellulare. Perciò se l'acqua è oligominerale tutte le cellule riusciranno ad idratarsi maggiormente, mantenendosi giovani, sane ed elastiche; il contrario avviene utilizzando per uso alimentare – quindi per bere e per cucinare – acqua fortemente carica di sostanze solide disciolte.


Inoltre l'acqua serve a depurare il nostro organismo dai cataboliti, cioè dalle sostanze di rifiuto del metabolismo. Anche in questo caso, un'acqua fortemente carica di sali minerali riuscirà solo parzialmente a discioglierli per poi eliminarli.


Per avere conferma di queste affermazioni, basterà prendere in mano una bottiglia di acqua minerale Sant'Anna. Questa presenta un residuo fisso di circa 30 o 40 mg / litro, proprio come quella in uscita da un impianto ad osmosi inversa, e proprio per questa sua caratteristica viene consigliata a tutti, in particolare ai lattanti e agli anziani.


Bisogna evidenziare questo aspetto perché alcuni dicono che l'acqua, per poter essere bevuta, deve essere ricca di sali minerali, in quanto sono necessari all'organismo. Si tratta di un equivoco, che è necessario chiarire.


Prendiamo per esempio un minerale molto diffuso in natura: il calcio. Un'acqua che ne possieda un forte dosaggio non aiuterà affatto la crescita delle ossa e dei denti, perché il calcio necessario per questa funzione deve essere assunto in forma organica, e cioè da latte e latticini o da altre fonti animali o vegetali.


Il calcio inorganico presente nell'acqua, invece, non farà altro che creare incrostazioni di calcare nelle arterie e nei reni, creando arteriosclerosi e calcoli.